Questo apparecchio rende osservabili gli effetti di un principio fisico scoperto e comunicato a Guidobaldo del Monte da Galileo il 29 novembre 1602. Galileo dimostrò con metodi geometrici che un grave impiega minor tempo a discendere lungo l’arco di una circonferenza che non lungo la corda corrispondente (nonostante il tragitto sia più breve). Galileo, che considerava l’arco come equivalente a un insieme infinito di piani inclinati, non si rese conto che il percorso brachistocrono di un grave che scende tra due punti è l’arco di cicloide, e non l’arco di cerchio. La dimostrazione matematica del brachistocronismo della cicloide sarà fornita da Jacques Bernoulli nel 1697. L’apparecchio si compone di un telaio di legno recante un canale cicloidale. Sul telaio è imperniato anche un canale rettilineo, la cui inclinazione può essere fissata mediante pioli infissi in appositi fori muniti di ghiere di ottone praticati sotto la cicloide. Lasciando cadere simultaneamente due sferette lungo i due canali, si osserva che la sferetta lungo l’arco di cicloide anticipa nettamente quella lungo il piano inclinato. Questo apparecchio sperimentale fu realizzato da Francesco Spighi.
Costruttore: Francesco Spighi
Data: Seconda metà XVIII sec.
Luogo: Firenze
Materiali: Legno, ottone, avorio
Dimensioni: 2395x420x910 mm
Inventario corrente: 966