La tecnologia e la scienza possono convivere? Questo il tema dell’incontro con il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza e lo storico della scienza Enrico Bellone, tenuto al Festival delle Scienze di Roma del 2010.
Da quei tempi la percezione pubblica è cambiata; c’è più sospetto nei confronti della scienza.
Il primo intervento è stato poi quello del Professor Cavalli Sforza, il più grande genetista italiano, che ha spiegato il suo modo di intendere la scienza e la tecnologia. Dopo aver studiato da giovane in un istituto sieroterapico milanese dove aveva iniziato come batteriologo, si è interessato alla mutazione dei batteri perché, prima della scoperta del 1953 di Watson e Crick sul DNA, si conoscevano solamente gli acidi nucleici e le proteine. Quando doveva però creare qualcosa, per esempio fermenti lattici o antibiotici, allora ricorreva alla tecnologia. Quindi per il professore scienza e tecnologia non sono praticamente distinguibili in quanto utilizzano gli stessi strumenti e la tecnologia è la risposta concreta alla scienza. La differenza che possiamo cogliere è piuttosto a livello di motivazione, ovvero la scienza è stimolata dalla curiosità, dalla voglia di dare una spiegazione alle cose, mentre la tecnologia viene usata quando vogliamo risolvere un problema pratico. E non è nata prima la scienza, bensì la tecnologia, poiché l’uomo già sei miliardi di anni fa scende dagli alberi, inizia a camminare e crea strumenti per la propria sopravvivenza.
C’è da chiedersi allora se ci sono per queste conoscenze basi biologiche o si tratta di un prodotto dell’evoluzione culturale.
Come è percepito l’uomo contemporaneo nella tecnoscienza? Secondo Enrico Bellone in modo distorto, soprattutto da noi italiani, purtroppo. Nel nostro paese non si è mai riusciti a trovare un incontro costruttivo tra materie letterarie e scientifiche. Si è più spesso avuto un conflitto, risolto in modo negativo per la scienza. Nel 1911 Federico Enriquess voleva unificare la cultura italiana affinchè anche la tecnologia vi fosse inclusa ma fu sconfitto da Benedetto Croce che disse che “alcuni essere umani hanno una mente profonda,ovvero per la storia e la filosofia, esistono invece menti minute e a queste è possibile insegnare la matematica e la biologia.”
La situazione di oggi non è cambiata, c’è paura. A che cosa è dovuto? Il professore ha concluso l’intervento dicendo che di certo influiscono molto gli OGM: Organismi “GIORNALISTICAMENTE modificati!”
Concordiamo pienamente con questa affermazione poichè molto spesso i media e i giornali contribuiscono a far nascere paure e ansie inutili, e come molti pensiamo che non bisogna sempre credere a quello che dicono, proprio perché Giornalisticamente Modificato.
Federica Turchi, classe IV F – Liceo Scientifico “C. Cavour di Roma
Marco Rozzi, classe III B Informatica – ITIS “L. Trafelli” di Nettuno
DIALOGO “ESISTE LA TECNOSCIENZA?”
tra Luigi Luca Cavalli Sforza ed Enrico Bellone
Indirizzo: Auditorium – Parco della Musica di Roma