CONFLITTO “SANABILE” O “INSANABILE”?

Martedì 16 gennaio si è tenuto un incontro, presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma, riguardante il rapporto tra fede e scienza. Questo incontro vedeva la presenza di molte scuole e aveva come scopo quello di informare i giovani su un dibattito che va avanti da secoli e che ci coinvolge personalmente. La mattinata era divisa in due parti: nella prima Mario De Caro, professore di Filosofia alla Sapienza di Roma, ha presentato la discussione, mentre nella seconda parte è stato proiettato un film riguardante la vita del famoso scienziato Galileo Galilei. Di particolare interesse è stata l’esposizione del problema da parte di De Caro che ha fatto un excursus storico partendo da Galilei e dalla pubblicazione del suo libro “Discussione sopra i due massimi sistemi del mondo” che attirò le accuse di eresia della Chiesa romana, fino ad arrivare a Darwin e all’evoluzionismo, collegandolo a recenti conflitti di idee nel mondo. Durante l’esposizione di De Caro è emerso come la scienza sia stata più volte “intralciata” nella sua ricerca dalle autorità religiose e come questo abbia creato spesso scontri, quando invece scienza e fede potrebbero coesistere in forma autonoma. Citando lo “Scopes Monkey Trial”, De Caro ha fatto un esempio di come la scienza, oltre a essere stata intralciata, è stata anche censurata da uomini politici che ne hanno proibito l’insegnamento a scuola, in particolare nelle scuole del Tennessee, dove è stato vietato l’insegnamento della teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Non sempre però scienza e fede si sono scontrate: in alcuni casi, come durante il papato di Giovanni Paolo II, la religione ha sostenuto la validità delle scoperte scientifiche. Ma allora è possibile trovare un punto d’incontro? Se, da una parte, gli scienziati più radicali non deridessero le verità di fede e, dall’altra, i teologi più conservatori non discutessero su quelle che sono le scoperte scientifiche riconosciute a livello mondiale, si potrebbe aprire un dialogo che metterebbe in luce i molti punti in comune e altri che ne determinerebbero la coesistenza.