Sono ancora pochi gli abitanti di Rieti che conoscono la “città sotterranea”. Noi alunni della II C della scuola media A. M. Ricci abbiamo avuto l’opportunità di scoprirla. La Rieti sotterranea si sviluppa sotto Via Roma, la strada che conduce a Piazza Vittorio Emanuele II, l’antico foro romano dell’età classica, ed è molto suggestiva. Nei secoli IV-II a.C. i palazzi e le abitazioni ai lati di via Roma non esistevano, poiché vennero costruiti in seguito. La strada altro non era che un piano inclinato sostenuto da archi che iniziavano dal ponte sul Velino e che a mano a mano che si avvicinavano al foro crescevano di altezza, perché dovevano collegarsi alla via Salaria, una strada ubicata su una collina travertinosa. Ancora oggi possiamo ammirare parte degli archi nella cosiddetta “città sotterranea”.
Partendo dal “ponte romano”, di cui rimangono i resti adagiati sul letto del fiume, ci siamo recati lungo le stradine parallele a Via Roma e da qui, passando per le cantine dei palazzi adiacenti, siamo scesi nella città nascosta. All’interno ci siamo trovati di fronte allo spettacolo piuttosto insolito di grandi ambienti umidi a causa dell’acqua che filtra dalla “pietra sponga”, tipica di Rieti. In questi sotterranei sono esposti grandi pannelli che illustrano le caratteristiche della Rieti di un tempo. La città era circondata da una cinta di mura, a sua volta circondata da un canale d’acqua il cui livello era regolato attraverso condotti provenienti dal fiume Velino. Il fiume nei periodi di piogge intense o di scioglimento delle nevi aumentava così tanto la sua portata che la zona intorno alla rupe su cui poggiava l’antica Reate si impaludava; per questo motivo venne creato un collegamento più sicuro tra il ponte e il foro: un viadotto ad arcate, inclinato per superare un dislivello di circa 200 metri. Oggi rimane poco degli antichi archi perché questi sono stati nascosti dalle costruzioni laterali che sono appoggiate ai margini del viadotto. Durante questo nostro breve viaggio nel tempo abbiamo potuto osservare numerosi oggetti e ambienti che ci descrivono la città degli antichi romani. In un sotterraneo molto grande di Casa Sciarra abbiamo visto grandi recipienti di terracotta, i dolia, che servivano per conservare l’olio raccolto nei possedimenti dei proprietari terrieri della Sabina. Altri locali ricordano le crudeltà della Seconda Guerra mondiale: alcuni di essi erano infatti rifugi dove si nascondevano i cittadini per sfuggire ai tragici bombardamenti del tempo. In altri spazi, a Palazzo Rosati Colarieti, abbiamo invece osservato antiche vasche per la pigiatura dell’uva. Le informazioni che abbiamo ricevuto ci hanno interessato così tanto che vorremmo approfondirle e condividerle. Per questo speriamo di avere incuriosito i lettori con la nostra descrizione.
CLASSE AUTRICE: II C della Scuola Secondaria di I grado Istituto Comprensivo A.M.Ricci di Rieti
MATERIALE INVIATO IL 15/04/2006
CHE COSA ABBIAMO VISITATO: Rieti sotterranea
Nome: RIETI SOTTERRANEA
Per informazioni e visite guidate rivolgersi a “Rieti da scoprire” cell.3477279591
Tel./fax: 0746296949
Sito web: www.rietidascoprire.it
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