Credete che la matematica non sia applicabile alla realtà?
La vedete solo come una materia statica e noiosa?
Quando avrete concluso la lettura di questo articolo, speriamo che vi sarete ricreduti!
Pochi giorni fa abbiamo visto la Mostra “La matematica scoperta” che si è tenuta presso l’Università di Roma Tre ed è stata veramente un’esperienza coinvolgente!
La prima cosa che viene in mente pensando alla matematica sono i numeri. E questo è infatti l’inizio della mostra, dove si trovano vari tabelloni con “esposti” i numeri e le loro peculiarità. Vediamone alcuni: per esempio il numero 65. Come altri è un numero importante, e si può formare in diversi modi:
– 652 = 632 + 162 = 562 + 332
– 65 = 15 + 24 + 33 +42 + 5
– 65 = 82 + 12 = 72 + 42
Prendiamo poi il 17, che è l’unico numero primo somma di altri quattro numeri primi:
17 = 2 + 3 + 5 + 7
I matematici hanno provato a trovare una regolarità nella successione dei numeri primi: bene, vi stupirà sapere che ancora non è stata scoperta. Ci sono aspetti della matematica oscuri anche ai “grandi”, quindi non deprimiamoci, visto che non siamo gli unici a non capirla del tutto!
Evidente al contrario è la regolarità dei numeri pari, dispari, triangolari e di Fermat, rappresentati in mostra su codici a barra.
Una cosa che invece non viene subito in mente pensando alla matematica è l’arte, pur essendo realmente applicata in molte opere. Lo stesso Picasso l’ha usata in uno dei suoi quadri più importanti, “Maya con bambola”; nell’opera sono messi insieme tre diversi punti di vista sullo stesso piano: quello di Maya, quello della bambola e quello dell’osservatore. L’effetto è davvero originale. E “Las meninas” di Velazquez vedono applicate le leggi dell’ottica: sfocamento e prospettiva. Ancora oggi l’insieme di queste leggi porta a non capire quale sia il punto principale del quadro. L’infanta? O il re e la regina nello specchio? Oppure lo stesso artista? Un enigma appassionante.
Il percorso della mostra si snoda tra gli enigmi e le sorprese. Per esempio la sorpresa delle comete, che non sono come noi le immaginiamo. Una cometa è un oggetto celeste relativamente piccolo, composto prevalentemente di ghiaccio, e la coda che noi vediamo non è altro che ghiaccio che si scioglie, quindi non è sempre presente, ma solo quando percorrendo la sua orbita si avvicina al Sole. Sono studi che si sono potuti elaborare grazie alla predicibilità, ovvero all’applicazione della matematica a sporadici eventi fisici.
Nel percorso si incontrano poi tanti “giochi” interattivi; come quello di costruire il proprio pavimento partendo da una forma: il dominio fondamentale. Si può così verificare come attraverso traslazioni e simmetrie vengano a formarsi dei fantastici pavimenti.
O si gioca con la comunicazione a distanza, in cui due persone ai lati opposti di un muro devono riprodurre il disegno dell’altra persona e descriverglielo accuratamente al fine di averne un’esatta copia.
Una delle ultime sezioni della mostra dà poi la possibilità di costruire poliedri a partire da semplici strisce di carta. Anche se più teorica e impegnativa, è una parte fondamentale dell’esposizione, perché chi studia la matematica deve almeno sapere che i poliedri regolari sono cinque: tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro. E può trovare la relazione fondamentale per i poliedri, la relazione di Eulero F+V= S+2.
In chiusura poi vi sono vari giochi e quiz da risolvere dove si può veramente perdere la testa!
Classe IV F
Liceo Scientifico “C. Cavour” di Roma
(Redazione Web – Simone Tibollo)
CHE COSA ABBIAMO VISITATO:
Mostra “LA MATEMATICA SCOPERTA”
a cura del Laboratorio www.formulas.it
Indirizzo: Spazio mostre della Facoltà di Lettere
Università degli Studi Roma Tre, Via Ostiense 234,
Giorni: dal 25 Novembre al 1 dicembre 2009
Orari di apertura: tutti i giorni eccetto la domenica, ore 9.00-19.00