I
principali fenomeni del ciclo ovarico
All’inizio del ciclo l’ovaia produce una speciale sostanza ormonale,
detta estrogeno la cui quantità aumenta gradualmente: gni
mese infatti una sola delle centinaia di piccole cellule
contenute nell’ovaio si trasforma in ovulo maturo.
A
maturità raggiunta l’ovulo affiora alla superficie dell’ovaio, dove può essere
fecondato: ha un periodo di vitalità bassissimo, 24 ore al massimo, dopo di che, se non è stato fecondato, degenera e muore; la
fecondità della donna in ogni ciclo cessa sempre, quindi, un giorno dopo
l’ovulazione.
La
seconda fase del ciclo, ossia il periodo che segue l'ovulazione, ha la funzione
di preparare l’utero ad accogliere l’ovulo fecondato per consentirgli di
cominciare a svilupparsi: a questo scopo, subito dopo l'ovulazione, l’ovaia
comincia a produrre un altro ormone, il progesterone, il quale facilita lo
sviluppo rapido della mucosa uterina, che si fa ricca di sangue e sostanze
nutritive. L’ovulo fecondato giungendo nell'utero trova così le condizioni ottimali per annidarsi e incominciare a
svilupparsi per dare inizio alla gravidanza (la produzione di progesterone
continua quindi per i successivi nove mesi).
Qualora l'ovulo non sia stato fecondato, esso giunge
ugualmente nell’utero, ma entro una giornata degenera e muore. In tal caso dopo
circa 14 giorni la produzione del progesterone s’interrompe e conseguentemente
la mucosa uterina si sfalda e viene eliminata con la
mestruazione.
Durante ogni ciclo ci sono solo pochi giorni fertili: sono i giorni
più vicini all'ovulazione, che avviene di solito circa 14/15 giorni prima della
mestruazione successiva: gli altri giorni del ciclo sono dunque sterili.