ICSI (Iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi)

   L'ICSI è una tecnica di recente introduzione che permette di trattare casi sino a pochi anni fa intrattabili.  Essa si differenzia dalla FIVET solo nelle procedure di laboratorio mentre per la donna e il partner i tempi e le procedure sono identiche a quelle descritte per la FIVET. Nella ICSI l'innovazione sta nel fatto che il singolo spermatozoo viene introdotto direttamente nel citoplasma dell'ovocita tramite un microago sotto visione microscopica. Ciò permette di trattare maschi con seminali con pochissimi spermatozoi mobili o anche casi con assenza di spermatozoi nel seminale che vengono estratti tramite un ago dai testicoli e dall'epididimo per poi essere iniettati negli ovociti.

Nella ICSI non vi è un'autoselezione degli spermatozoi che penetrano l'ovocita e pertanto vi è un modesto aumento di possibilità che alterazioni genetiche presenti nel maschio vengano trasmessi alla progenie.In questo senso, prima di eseguire una ICSI e necessario eseguire il cariotipo di entrambi i partner. Nel seme di certi maschi non sono presenti spermatozoi.Ciò non esclude che si possano ritrovare nel testicolo e nell'epididimo. Pertanto,perlopiù con un ago sottile inserito attraverso la cute si tenta di aspirare spermatozoi da questi organi per iniettarli poi negli ovociti tramite ICSI.

Assisted hatching

E' di osservazione relativamente recente che con tale metodica è possibile ottenere un significativo aumento nei tassi di impianto del pre-embrione.In certi casi di fallimenti ripetuti, il mancato impianto dei pre-embrioni può derivare dalla loro incapacità di fuoruscire da quel involucro in cui sono racchiusi nelle prime fasi di sviluppo chiamato "zona pellucida".E' possibile tecnicamente tramite il micromanipolatore, sotto visione microscopica, interrompere in vari modi la continuità della zona pellucida facilitando l'impianto nell'endometrio

 

Coltura delle balstocisti

In casi selezionati di pazienti con mancato impianto dopo ripetuti tentativi di fecondazione in vitro è possibile offrire alla coppia infertile l'opzione terapeutica della coltura estensiva a blastocisti.

Si tratta praticamente di estendere la coltura degli embrioni fino alla 5° o 6° giornata, quando l'embrione, che contiene sino a 200 cellule, si differenzia a blastocisti. Dai dati si evince che il transfer di blastocisti di buona qualità morfologica, aumenti considerevolmente il tasso di impianto e quindi di gravidanza fino al 50% per tentativo.Contemporaneamente trasferendo non più di due blastocisti si riducono notevolmente le percentuali di gravidanze multiple. È sicuramente una valida opzione terapeutica, in casi con precedente fallimenti in FIVET o ICSI.

 

Rischi per la paziente nella fecondazione assistita

I rischi immediati sono percentualmente bassi poiché sono legati al prelievo ecoguidato transvaginale degli ovociti mediante aspirazione dei follicoli con un ago montato su una sonda ecografica.Tali rischi comprendono traumatismo vascolare e possibile sanguinamento addominale nello 0,7%; infezioni pelviche nello 0,8%. La sindrome da iperstimolazione ovarica rappresenta la complicanza più temibile della fase di stimolazione.Benchè nella forma grave richiedente ricovero ospedaliero si presenti solo nello 0,9%, vi sono delle forme lievi e intermedie che si risolvono spontaneamente senza necessità di ricovero ma che richiedono una attenta osservazione poiché comporta distensione addominale per l'aumento in volume delle ovaie, dolenzia diffusa, nausea. Certamente vi sono delle differenze individuali che si esplicano con un diverso atteggiamento del tessuto ovarico e vascolare alla stimolazione e soprattutto alla somministrazione dell''hcg per indurre l'ovulazione.Anche le forme più gravi che, come abbiamo detto, sono rare, non necessitano di intervento chirurgico ma vengono ristabiliti i parametri ematochimici con la semplice infusione in flebo delle opportune terapie.La migliore prevenzione a tale sindrome è costituita dalla bassa stimolazione ormonale e dall'annullamento del ciclo quando vi sia un eccessivo numero di follicoli reclutati.

Gravidanze multiple: è un rischio sempre presente ed in parte inevitabile se si trasferiscono due o tre pre-embrioni allo scopo di garantire un tasso di gravidanze sufficientemente elevato. Nelle tecniche di inseminazione tali rischi sono ancora più elevati poiché il processo non è totalmente controllabile.Le percentuali di gravidanze gemellari possono raggiungere anche il 15-18% e le trigemine il 2-3%.Va da se che ogni sforzo va fatto per evitare le gravidanze trigemine poichè comportano spesso dei parti prematuri con insufficiente peso dei neonati alla nascita e quindi maggior rischi di immaturità.I bambini nati in tutto il mondo con tecniche di fecondazione assistita sono oltre 300.000 e gli studi sino ad ora compiuti sull'incidenza di malformazioni congenite, la crescita e lo sviluppo neurologico di questi bambini non differisce da quelli concepiti spontaneamente.

 

La Fecondazione Artificiale

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